“Il vino deve suscitare emozioni, è uno strumento per comunicare i colori dell’anima e della vita. Un vino che non è capace di suscitare emozioni è morto, inutile. Produrre un vino con metodi naturali significa consentirgli di esprimere tutti gli aromi ed i profumi della terra e dell’uva da cui proviene”.
(Nicolas Joly)
Benoît Arletaz
Con un background tecnico nella protezione delle colture biologiche, e dopo aver attraversato la Francia per promuovere l’agricoltura biodinamica e consigliare diverse tenute (tra cui lo Chateau de Gaure dove ha anche vinificato alcune annate), Benoit Arletaz ha deciso, dopo aver allestito la sua cantina a Lavalette con la sua compagna Amélie, per acquisire 5,5 ha dalla parte di Opoul Perillos, al confine tra il Paese catalano e le Corbières. Le viti del Domaine Arletaz sono assolutamente magnifiche, perfettamente potate e sane… Carignans secolari, Mourvèdres, Grenaches bianchi, grigi e neri, oltre al vecchio Maccabeus…!
Dal 2016 le uve della tenuta sono certificate biologiche. Il lavoro in cantina è svolto nel modo più naturale possibile: vinificazione con lieviti indigeni, nessun apporto, lavoro per gravità, nessun rimontaggio prima dell’imbottigliamento, nessuna filtrazione o chiarifica, e leggera solfitazione all’imbottigliamento se necessario. Una giovane azienda con un futuro estremamente promettente (prima annata nel 2014), i vini di Benoît sono generosi, complessi e liberi come desideri! Che bel momento da trascorrere!
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