Pantelleria è azzurro, quell’azzurro che unisce mare e cielo in un unico orizzonte indistinto.
Pantelleria è vento, o meglio Bent El Rion , la Figlia del Vento come la chiamavano gli arabi, a volte leggero, a volte impetuoso, ma sempre e comunque con lei.
Pantelleria è alba e tramonto, di quelli che possono riscaldare l’anima.
Pantelleria è Passito e Capperi, simboli di fatica e pazienza, di quella antica fatica contadina fatta di schiene piegate su una piantina il cui oro va raccolto ad un palmo da terra.
Pantelleria è lo scherzo di un”isola senza spiagge, dove il mare è un premio che và conquistato con lunghe e ardite discese. Pantelleria è araba, moresca, normanna, romana, tutti sono passati ad occupare questo puntino solitario tra Africa e Europa.
Pantelleria è un Dammuso, in fronte al tramonto con una tavola apparecchiata in veranda, con un trancio di pesce spada insieme ad un”insalata pantesca, che regala colori, odori e sapori, che rimarranno sempre con te.
Pantelleria è uno scooter, con cui scendere alle calette, salire alla montagna grande, raggiungere le grotte, con cui semplicemente perderti e dichiararti felicemente disperso al mondo cosiddetto moderno.
Pantelleria sono i vecchi che si ritrovano al Circolo e la gente che la sera siede sul portico, senza fare nulla, semplicemente siede.
Pantelleria è silenzio, le notti qui sono per fatte per ascoltarlo e per catturare le stelle. Pantelleria non è vita da spiaggia, qui semplicemente le spiagge non ci sono.
Pantelleria è anonimato, tutti sono VIP e nello stesso istante sono tutti sconosciuti….. persone con delle storie da raccontare, in riva al mare in compagnia di una bottiglia di Orange ed una di Cloè, il sentimento di amicizia prende il sopravvento.
Pantelleria è Battista , giovane vignaiolo dall’animo gentile che dona il cuore come dona il suo vino e viceversa.
Battista Belvisi è l’anima di Abbazia San Giorgio una azienda vitivinicola che nel 2015 ha iniziato a imbottigliare le proprie produzioni di vino naturale.
L’azienda ha circa 3,5 ettari (prossimo futuro ne saranno 6 ) di vigneti, frammentati in più corpi aziendali di varie dimensioni, siti nella parte sud-orientale dell’Isola di Pantelleria, a circa 300 mt s.l.m, dove si coltiva in maggioranza Zibibbo ed in misura minore il Perricone ed il Nerello Mascalese.
Tutte le viti sono allevate ad alberello , si tratta una delle forme più antiche di allevamento perché è la vite che naturalmente cresce su se stessa. La vite ad alberello, icona di una viticoltura antica, è una pratica agricola ingegnosa che nasce per riparare le piante da condizioni climatiche difficili e avverse.
A Pantelleria l’alberello consente di riparare le piante dal vento e dalla scarsità d’acqua. La forma a cespuglio permette alla rugiada della mattina di accumularsi sul terreno ed essere protetta dalle foglie per raccogliere tutta l’acqua possibile dal momento che non esiste alcuna forma di irrigazione in tutta l’isola.
La natura vulcanica e sabbiosa del terreno fa sì che dreni al punto che dopo le (rare) piogge non rimanga più nulla, nemmeno una goccia d’acqua. Il segreto dell’alberello è che una pianta così piccola sviluppi delle radici profondissime grazie alle quali si riescono a prelevare dal terreno acqua, nutrienti e sali minerali. Il tutto garantito dalla abilità eroica della pratica agricola che prevede la creazione di una conca scavata nel terreno, in cui è adagiato l’alberello, che crea le condizioni microclimatiche necessarie alla sopravvivenza della pianta.
Tale sistema di allevamento ad alberello è stato recentemente riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’umanità.
L’azienda è condotta in biologico e secondo alcuni precetti della biodinamica, senza l’utilizzo di diserbanti né altro tipo di prodotto chimico.
La vendemmia inizia nella seconda metà di agosto fino alla seconda decade di settembre ed è eseguita manualmente. I vini vengono fatti come si faceva una volta, con lunghe macerazioni e senza l’aggiunta di lieviti selezionati.
Sia i rossi che i bianchi sono vinificati in rosso, le fermentazioni avvengono spontaneamente ad opera dei lieviti indigeni presenti nelle bucce e durano almeno 15 giorni. Dopo varie decantazioni naturali il vino viene affinato in botti di castagno o in piccoli silos di acciaio.
I vini di Battista esprimono tutta l’essenza del territorio, sapidi, freschi, grande beva e un buon equilibrio tra parte olfattiva e gustativa.
Questo è un piccolo viaggio fatto con il cuore , con l’anima , un viaggio che rimarrà dentro di me, a macerare come le bucce di zibibbo macerano con il suo mosto per trasmettere EMOZIONI.