“Il vino deve suscitare emozioni, è uno strumento per comunicare i colori dell’anima e della vita. Un vino che non è capace di suscitare emozioni è morto, inutile. Produrre un vino con metodi naturali significa consentirgli di esprimere tutti gli aromi ed i profumi della terra e dell’uva da cui proviene”.
(Nicolas Joly)
Se ingrandisci la città di Lione tramite una tradizionale mappa dei vini francesi, a nord vedrai il Beaujolais, più vicino, i suoi tratti meridionali chiamati “Pierre Dorées” e, a sud, il Rodano settentrionale. Ma c’è un tessuto connettivo tra le due famose regioni, un’area che, soprattutto prima della filossera, un tempo fioriva di vigneti: i Coteaux du Lyonnais.
Avendo ottenuto lo status di denominazione solo nel 1984, la regione è stata oscurata per qualche secolo o più, anche se fu pesantemente piantata nel Gamay dopo la fillossera, poi separata dal Beaujolais con un editto nel 1938. Ciò significa che quasi 90 anni fa, le persone nel Lionese vedevamo e comprendevamo che questa regione ha qualcosa di distintivo da offrire, vini che costruiscono un ponte tra la struttura del Cru Beaujolais meridionale e l’intensità selvaggia del Rodano settentrionale.
Delimitata dai Monts du Lyonnais, all’estremità orientale del Massiccio Centrale, questa è una regione collinare in pendenza, occasionalmente punteggiata da vigneti ad alta quota (300 – 700 m) sui pendii esposti a sud o sud-est. Alcuni di questi vigneti ripidi sono addirittura costruiti su vecchi terrazzamenti, riecheggiando la famosa viticoltura della regione del sud, con pendenze intense e altitudini elevate.
Baptiste Nayrand ha iniziato come vigneron in questa denominazione principalmente per caso: voleva lasciare la sua poco soddisfacente carriera nel marketing per un’azienda chimica per fare qualcosa che unisse il suo amore per il lavoro all’aria aperta con la passione per il vino. Vivendo da tempo a Lione, Nayrand beveva una discreta quantità di vino naturale……
Baptiste che si racconta : L’azienda vinicola è stata creata da zero nel 2015 con un solo ettaro sul comune di Millery che si trova a pochi chilometri a sud di Lione. Ho iniziato una formazione 2011 a Beaune in Borgogna per imparare il lavoro in vigna ed in cantina. Ho avuto la fortuna di passare un anno intero dall’azienda vinicola Le Clos des Vignes du Maynes da Julien Guillot. E’ li’ che ho imparato tanto sulla cultura biologica/biodinamica cosi’ come sulla vinificazione di vini al 100% naturali.
Ora ho 10 ettari di cui 5 sul comune di Millery, 0,5 tra Lione e Saint Etienne e 4,5 a Bibost/Saint Julien sur Bibost a nord ovest di Lione. Tutto l’arco ovest di Lione fa parte della DOC Coteaux du Lyonnais. Le mie vigne si trovano nella DOC pero’ la denominazione dei miei vini e’ in maggioranza Vin de France perchè mi da’ una più grande libertà di espressione.
L’azienda è certificata in agricoltura biologica dall’inizio. In vigna, si cerca di ridurre al massimo l’uso del trattore ( trattamenti e vendemmie a Millery) per rispettare sia l’uomo che le vigne. Lasciamo le varie erbe indigene crescere perchè la terra vada arrichita anno dopo anno. Vanno usati piccoli attrezzi per tagliare l’erba che va poi nutrire la vita microbica. Non facciamo nessun’ intervento meccanico sulle vigne per rispettare il loro equilibrio naturale.
In cantina, non usiamo nessun prodotto enologico moderno. Ci permettiamo soltanto un aggiunta di solforosa all’imbottigliamento nel limite di 1 grammo ad etto litro. L’obiettivo costante rimane di far vini sempre più puri, precisi ed espressivi.
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